Secondo il CorSera, Pioli ha maturato le sue prime convinzioni in merito al Milan: la rosa non è scarsa e non necessita di tatticismi esasperati
Il count-down è ormai iniziato. Domenica 20 settembre, ore 20:45, Stefano Pioli si accomoderà per la prima volta sulla panchina del Milan in una gara ufficiale. L’avversario, almeno sulla carta, non è trascendentale. Il neopromosso Lecce di Liverani (con 3 punti in meno in classifica), è però un avversario da prendere con le molle, avendo vinto già 2 gare in trasferta (Torino e Spal). In questi primi 10 giorni di lavoro a Milanello, il tecnico emiliano ha maturato le prime, importanti convinzioni su come far rendere al meglio la squadra.
Pioli, due convinzioni per dar valore al suo Milan
Secondo quanto raccolto dal Corriere della Sera, Pioli ha in mente due elementi cardine da cui ripartire. Il primo è legato al fatto che la squadra ha valori e potenzialità che sono assolutamente superiori rispetto al cammino finora intrapreso. Il Diavolo non sarà ancora al livello della Juve, ma questa squadra non vale certo la triste posizione di metà classifica che occupa adesso.
Per recuperare quelli che sono i valori assoluti di capitan Romagnoli e compagni sarà importante, in primis, cucire un vestito tattico che esalti le caratteristiche dei vari calciatori. Il suo 4-3-3 potrebbe esaltare l’estro di Leao e Suso, imbeccando meglio un Piatek che avrebbe solo compiti da bomber. Anche Hernandez pare poter interpretare al meglio il “3+1” difensivo pensato da Pioli, data la sua propensione a sganciarsi e attaccare.
Meno “orpelli tattici” e più sostanza
Altro elemento da tenere in grande considerazione, poi, è dato dalla sua volontà di alleggerire il “carico” di nozioni che, a livello tattico, i giocatori devono rispettare. La squadra, sotto la gestione Giampaolo, sembrava contratta, impaurita, desiderosa soltanto di assolvere ai compiti che l’allenatore chiedeva a ciascuno. Pioli, invece, vuole calciatori più liberi mentalmente: una “leggerezza” che deve trasformarsi in maggior incisività.